Posts written by forever.

Cari legionari, compagni di tante battaglie condivise nell'etere pullulante di avventurieri di ogni risma e genere, questa volta vengo io alla retroguardia, sperando di non incontrare i Baschi ribelli come Orlando.
Non so come definire l'anno appena trascorso. Se da un lato leggo i vostri esposti mi considero più fortunato(certo non più bravo), ma se vedo come è andato in borsa l'anno azionario, mio terreno di caccia, mi rendo conto che bravo non sono stato e molte prede mi sono scappate.
In numeri, il mio tanto operare ha sicuramente ingrassato il mio intermediario finanziario perchè non so neanche quante centinaia di operazioni ho fatto, ed ha lasciato nelle mie casse un +13,35% che ha sicuramente coperto le perdite dovute all'inflazione ma è meno della metà di quello che ha fatto l'indice di riferimento e questo a conferma che molte scelte e molti timing sono stati sbagliati e questo è imputabile solo a me.
Un anno così positivo in borsa non si vedrà tanto presto e sapere di averne colto solo una parte mi lascia un rammarico che non mi fa appieno apprezzare il risultato positivo che pure c'è stato. Per quest'anno mi aspetto variazioni molto più contenute dell'indice con fasi alterne tra il positivo e il negativo, quindi bisognerà essere più bravi di quello che forse sono e più fortunati per portare a casa la pelle senza troppi buchi alla fine dell'anno.
Quindi vi faccio i migliori auguri per le vostre scelte e farò come sempre tesoro delle vostre preziose osservazioni nella chat quotidiana.

Com'è bella l'avventura 4

Angola 1987, città di Luanda
(vedi premesse precedenti)

A volte succedeva che qualche marinaio che arrivava per imbarcarsi ci lasciasse dei pacchetti da consegnare ad un parente imbarcato su un'altra delle nostre navi, che non avrebbe potuto incontrare in alto mare.
Ho uno di questi pacchetti in ufficio e il marinaio a cui è destinato si trova a bordo di un nostro peschereccio rientrato quel giorno per fare rifornimento di carburante. Ma non ho modo di raggiungere la nave perchè è ormeggiata alla piattaforma di rifornimento in mezzo alla baia del porto di Luanda, troppo lontana da raggiungere con una scialuppa, e finito il rifornimento, previsto durante la notte, la nave sarebbe ripartita subito.
Ma il nostro collaboratore locale mi dice di ricordarsi di un pontile, ormai abbandonato, proprio in quella zona della baia e quindi vicino alla piattaforma di rifornimento.
Quella mattina avevo messo una camicia nuova (capirete poi perchè lo dico) e, preso il pacchetto, mi dirigo verso questo pontile seguendo le indicazioni che mi erano state date. Dopo un po' sono sul posto. Si tratta di un pontile che si inoltra nel mare per circa 40-50 metri, fatto di grossi tubi di ferro ormai in avanzato stato di corrosione (gli ultimi metri sono già crollati in mare) uniti alla sommità da grosse travi di legno i cui bulloni di fissaggio se l'è mangiati la salsedine.
La parte finale del pontile si trova a circa tre metri sopra il livello dell'acqua e sotto è pieno di spuntoni di ferro delle parti già crollate della struttura. Penso: se cado la sono morto. Ma va bene lo stesso, mi dico, perchè le travi di legno sono sane e devo solo consegnare un pacchetto.
Chiamo la nave via radio, gli spiego la situazione e la mia posizione, e mi assicurano che manderanno una lancia per recuperare il pacchetto.
Infatti dalla nave, lontana qualche centinaio di metri, poco dopo vedo staccarsi la lancia che si dirige verso di me.
Ma quel giorno c'è mare grosso, con vento e onde importanti, e l'avvicinamento all'estremità ancora sana del pontile non è per niente facile, anche per dei marinai esperti come loro. Ma non abbiamo un'altra occasione e quindi bisogna provare. Tentano una, due, tre volte, cercando sempre di evitare l'onda che li porterebbe a sbattere contro il pontile finchè.......succede proprio quello che non doveva succedere. Quando l'imbarcazione è ormai vicinissima al pontile ed io già sto allungando il braccio con la busta di plastica con dentro il pacchetto, un'onda più grossa delle altre e con un tempismo degno di un orologio svizzero manda a sbattere violentemente la barca contro il pilone di sostegno del pontile. Il colpo è tale che tutte le assi di legno degli ultimi 5-6 metri, dove sopra c'ero io, si staccano contemporaneamente a cadono in mare.
Ci sono momenti in cui la parte razionale del cervello è troppo lenta e inadeguata ed il corpo si muove seguendo un innato istinto di sopravvivenza. Quello era uno di quei momenti. Infatti, ormai sospeso in aria, con un guizzo che avrebbe strappato un applauso a una scimmia, faccio una torsione e un tuffo e mi ritrovo abbracciato al pilone arrugginito dove, dopo altri tentativi, mi recupereranno i marinai della lancia per poi portarmi vicino alla riva. Il pacco però l'ho consegnato!
Torno a casa pensando a quanto era successo e al fatto che avrei potuto non rivedere più mia moglie. La quale, appena ho varcato il cancello di casa si è accorta subito della camicia rovinata ed ha cominciato con una sequenza irripetibile di improperi. Io l'ho guardata mentre inveiva contro di me ed ho sorriso, e lei si è arrabbiata ancora di più.

Edited by forever. - 18/4/2023, 00:52

Solo per dire una cosa, anzi due:
1) è un sollievo sentirti. Sentite condoglianze.
2) due anni fa, la vigilia di Natale, è mancato mio padre, di Covid. Ho avuto modo, con amici, di fare una riflessione: da quando entri nell'età della ragione cominci a pensare che un giorno questo succederà. All'inizio quasi per caso, poi sempre più spesso e consapevolmente. Praticamente passi la vita sapendo che questo accadrà ed a prepararti a questo e quando infine succede........ non sei preparato. Non siamo mai preparati e non possiamo esserlo. Non vogliamo esserlo. Il tempo aiuta ma neanche più di tanto.

E come ogni anno, fedeli alla tradizione, eccoci pronti alla condivisione dei risultati delle nostre scelte operative finanziarie, che vanno come sempre considerati nel contesto generale dell'anno appena trascorso perchè da questo sono stati ampiamente condizionati.
Non è stato un anno facile quello che abbiamo appena chiuso, e lo conferma la performance negativa della nostra borsa di riferimento di Milano che ha chiuso i dodici mesi con una perdita del 12,5%.
Il mio personale affannato attivismo in questo campo ha portato ad una perdita del 6,77%, che con molta fantasia e immaginazione potrebbe sembrare un risultato positivo se paragonato al contesto generale, ma io tutta questa immaginazione non ce l'ho e vedo solo il segno meno davanti al numero.
Ho anche provato ad imprimermi in mente la telefonata del mio personale consulente finanziario di Banca Generali Saxo, che ogni tanto mi chiama per sentire come va, che mi ha fatto i complimenti perchè ero, tra i suoi tanti assistiti, uno di quelli con i risultati migliori (in quel periodo ero sotto del 10% ma mi diceva che la maggior parte era sotto di oltre il 20% con qualche caso sotto il 30).
Ma non c'è niente da fare; anche adesso mentre lo scrivo continuo a vedere sempre più in evidenza rispetto a tutto il resto il -6,77% di cui sopra.
Come sapete il mio territorio di caccia è il settore bancario/assicurativo, con qualche puntata occasionale e temporalmente limitata su titoli diversi tipo Tim, Stellantis e poco altro. Niente obbligazioni nè uso di opzioni, derivati o altro, questi ultimi per mancanza di conoscenze e cultura adeguati e specifici e le prime perchè stanno al trading come un pensionato sta ad un lavoratore attivo.
Ed infine: l'investimento di mio figlio, mantenuto statico per i 365 giorni ha prodotto, grazie al dividendo, un marginale risultato positivo, ma ribadisco POSITIVO. E questo dormendo sonni tranquilli e senza ingrassare l'intermediario finanziario. No comment.
Che le vostre intuizioni e scelte siano degne del genio che è in voi.

Olà Julius, che piacere. Felice di rileggerti. Grazie per gli auguri che ricambio ed estendo all'anno che tra poco comincia. Buona vita.

Com'è bella l'avventura 3

Angola 1988, città di Luanda
-(vedi premessa n.1)
-premessa: il paese era in guerra civile e tutte le strade principali e secondarie che portavano alla capitale, dove eravamo alloggiati, avevano dei posti di blocco a 30-40 km. dal centro urbano. Si creava così una cintura verde sicura di coltivazione dei generi alimentari destinati alla popolazione della città.

Nei brevi periodi in cui nessuna delle nostre navi era in porto, ci concedavamo qualche svago. Uno di questi era la caccia. Non con armi da fuoco, che non ci era consentito avere, ma con una carabina ad aria compressa registrata ad uso sportivo per il tiro a segno.
Le nostre prede erano soprattutto tortore e pernici, abbondantissime in quei posti. Con le nostre Panda (macchina eccezionale) percorrevamo tutte le stradine e piste sterrate all'interno di questa cintura verde quasi completamente disabitata.
Un giorno, con mia moglie ed un amico italiano di un'altra società, che da tempo mi chiedeva di partecipare, ci inoltriamo lungo uno sterrato molto più avanti di dove arrivavamo di solito, ma senza fortuna. Ad un certo punto ci fermiamo per una necessità fisiologica ma, appena finito, sentiamo lo sparo di un'arma da guerra, vicinissimo.
Panico. Dopo una manciata di secondi, con i nostri occhi che frugavano la scarsa vegetazione tutto intorno, vediamo spuntare a una quindicina di metri un militare con il Kalashnikov sul petto. Avanza verso di noi con la mano sul grilletto e spara un'altro colpo in aria e poi un'altro e un'altro ancora, finchè si ferma a tre metri da noi, che eravamo già più morti che vivi.
Ha gli occhi allucinati dall'alcool e da ogni taschino spunta una bomba a mano. Ci chiede in modo minaccioso e con la bocca impastata cosa facevamo lì e se eravamo terroristi sudafricani al soldo dell'Unìta (l'esercito nemico n.d.r.).
Gli spieghiamo (balbettiamo) che siamo cooperanti del ministero della pesca e che ci siamo persi. Per tutta risposta il tipo imbraccia di nuovo l'arma e scarica in aria una nuova raffica di mitra. Tutti e tre abbiamo pensato"siamo morti". L'amico che era con noi mi propone di tentare il tutto per tutto e di provare a saltargli addosso ma lo invito a mantenere la calma e nel frattempo continuo a parlare al militare per tranquillizzarlo.
In quel momento mi ricordo che ci eravamo portati, oltre all'acqua, anche un paio di birre. Sfodero il miglior sorriso che i miei muscoli facciali in quella circostanza riescono a dare e gli chiedo se vuole una birra. Al che il militare si trasforma e, seppur con la bocca storta da quello che aveva ingurgitato prima, sorride e accetta.
Prendo le birre e gliele do. Ormai siamo amici. Mia moglie piange.
Ripartiamo e scopriamo che, dopo tanta strada e tante giravolte nella savana, eravamo arrivati ad un centinaio di metri da una delle strade dove c'era un posto di blocco.
Non capisco perchè, ma il mio amico non mi ha più chiesto di venire.

Incredibile, un titolo con prospettive positive.....
Raro come un unicorno

Magico, in questo campo, ha già abbondantemente avuto.

Grande GTJ, sei la nostra colonna portante (speriamo non venga un terremoto)

Mi dispiace ma non è il mio campo (a dire il vero il campo dove sono più ferrato è quello di.....prosecco ). Forse GTJ potrà dirti qualcosa.

Qua non si salva nessuno

Julius, siamo proprio messi male. Mi ha lasciato perplesso l'oro. Di solito in situazioni di incertezza tende a salire ma adesso non è così. Che ne pensi?

Felice Pasqua anche a te, Julius, e buona vita.

Nessun problema. Alcuni grafici riguardano titoli o categorie lontani dal mio ambiente di trading, ma è ovvio che sia così. Serviranno a qualcun altro.

Che forza il cotone